Ieri sera ho seguito Anno Uno e Francesco Storace ci ha presentato la solita serie di frasi fatte tipo: sono qua a metterci la faccia, volevo confrontarmi con i giovani.
Ma soprattutto la solita difesa dei politici di mestiere: non potevo immaginare, sono coinvolte persone che sicuramente dimostreranno la loro estraneità, speriamo che la giustizia faccia in fretta, che identifichi le vere responsabilità.
Gli stessi concetti li abbiamo sentiti da Poletti e da altri politici coinvolti
Il solito pateracchio in cui tutti colpevoli, nessun colpevole. La solita confusione tra responsabilità giuridica e responsabilità politica.
La giustizia in Italia purtroppo ha i suoi tempi e chissà quando potremo parlare di verità giudiziaria. Nel frattempo non ci si può sottrarre alla propria responsabilità politica.
Politica intesa come occuparsi della propria città con un'interesse prioritario rispetto a qualunque altro interesse.
Storace attacca l'incapacità della attuale amministrazione romana di comprendere cosa stesse succedendo, facendo intendere che lui aveva già capito da tempo che alcune delle persone coinvolte, stretti collaboratori del precedente sindaco Alemanno, non fossero proprio affidabili. Nonostante l' amicizia che lo lega ad Alemanno da trentanni, non aveva ritenuto di metterlo in guardia, perché lui non faceva parte della maggioranza ma era all'opposizione.
L'interesse della città e dei cittadini che si rappresentano passa in secondo piano rispetto ad orgoglio e interesse della propria identità politica.
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