Mercoledì 26 novembre si è tenuto il
consiglio comunale con, al primo punto dell'ordine del giorno,
l'Assestamento generale al Bilancio di Previsione 2014 e Pluriennale
2014-2016, che deve essere obbligatoriamente approvato entro il 30
Novembre ed è l'ultima occasione di variazioni al bilancio
preventivo prima della chiusura dell'anno di competenza.
La documentazione era già stata
anticipata e discussa in commissione bilancio, ma la seduta è stata
comunque dibattuta e interessante, anche perché si è trattato di
una variazione importante (2,6 M€). L'assessore Spendio ha
commentato tutte le principali variazioni intervenute e, nonostante i
dubbi posti dalla minoranza sulla solidità di alcune cifre, si è
dimostrato sereno e ragionevolmente sicuro che il consuntivo 2014
sarà chiuso rispettando il patto di stabilità, obiettivo
fondamentale per evitare la riduzione dei trasferimenti statali nel
2015.
Personalmente non ho dubbi che tutte le
maggiori entrate siano state discusse dall'assessore con i colleghi e
con i funzionari coinvolti e che ci siano le basi giuridiche per
sostenere queste variazioni e mi auguro che potremo chiudere il 2014
rispettando il patto di stabilità.
Ma questo è soltanto il primo passo.
Per un giudizio definitivo e capire se
finalmente Trezzano ha imboccato la strada giusta non possiamo far
altro che aspettare l'approvazione del consuntivo 2014, cioè “il
documento ufficiale con il quale ogni amministrazione rende conto ai
cittadini su come sono stati realmente impiegati i soldi pubblici
gestiti in un determinato arco di tempo (esercizio)”.
Guardando ai risultati degli esercizi
precedenti, credo che il problema più importante sia rappresentato
“dal disavanzo strutturale di cassa che è sintomo dell'esistenza
di un disequilibrio tra incassi e pagamenti e che risulta essere
originato dalla costante contabilizzazione in bilancio nel corso
degli anni di entrate correnti (tassa rifiuti, proventi da sanzioni
al codice della strada, locazioni...) formalmente accertabili ma di
difficile o non completa esigibilità, con le quali venivano
finanziate le normali di funzionamento dell'ente e i conseguenti
pagamenti.”
Alla fine di ogni esercizio i crediti
non riscossi vengono riaccertati e inseriti nel conto consuntivo come
residui attivi. Nonostante che, come ci ha spiegato l'assessore
Spendio in consiglio, ogni anno siano stati cancellati parte dei
residui attivi degli anni precedenti, “la mole dei residui attivi
(crediti non incassati ) passa da 6,3 milioni dell'inizio del 2005 a
quasi 11 milioni dell'inizio 2013, con un incremento vicino ai 4
milioni che evidenzia una seria difficoltà di incasso”.
In conseguenza di questa difficoltà
“dall'inizio del 2005 la cassa comunale prende le mosse da una
giacenza di otre 4 milioni di euro (…) subisce un continuo e
rilevante drenaggio di liquidità (…) e la giacenza di tesoreria
scende rapidamente fino a diventare negativa e a produrre un costante
fabbisogno che nel 2013 si è attestato mediamente sui 2 milioni di
euro”.
Una attenta analisi di quanto successo,
così come anche una valutazione degli effetti sul conto del
patrimonio, sarebbe sicuramente utile (ma non facile). Per il momento
possiamo concludere che, prima o poi, tutte le
ipotesi contenute in un bilancio dovranno incontrarsi con la realtà e trasformarsi in flussi di cassa. Come dicono gli americani, soprattutto nei momenti di crisi
finanziaria, Cash is King!
P.S.
Le frasi tra virgolette sono tratte
dalla Relazione al rendiconto di Gestione 2013