giovedì 18 dicembre 2014

Registro delle unioni civili

E' finito da poco il consiglio comunale e sento il bisogno di fare un commento a caldo.
I punti più importanti all'ordine del giorno erano due mozioni sulle unioni civili, una proposta dal movimento 5 stelle e una dal PD (appena possibile metterò un link per chi le volesse leggere)
Quella del movimento 5 stelle, che chiedeva l'istituzione a Trezzano del registro delle unioni civili, è stata protocollata il 18 novembre, presentata alla conferenza capigruppo del 20/11  e messa all'ordine del giorno del consiglio comunale del 26 Novembre con l'accordo di spostarla ad un consiglio comunale successivo, per consentire una discussione più approfondita.
Eccoci quindi pronti a discuterne al consiglio comunale  del 17 dicembre 2014.
E qui succede l'incredibile: nonostante Nino Russo (capogruppo PD)si sia dichiarato favorevole alla mozione 5 stelle (e quindi c'erano i voti per approvarla) il consigliere 5 stelle Guido Nani spiega che c'è stato un accordo (fatto quando? non in conferenza capigruppo e neanche in consiglio comunale)  per ritirare la mozione a fronte dell'impegno di sindaco e presidente del consiglio ad aprire un tavolo di lavoro per arrivare ad un documento condiviso dal consiglio comunale, che  magari, come proposto dalla maggioranza, affronti anche i problemi del bullismo, discriminazioni, suicidi, disagio giovanile...
A  me sembra solo un tentativo di allargare il campo di discussione ed evitare di prendere posizione su una questione che era chiara e definita molto bene nella mozione presentata.
Mi auguro che dopo aver coinvolto i cittadini, organizzato dibattiti itineranti, valutato convergenze e impegni programmatici si riesca a votare qualcosa di concreto prima della fine della consiliatura.

Per completare ecco l'intervento che ho fatto subito dopo l'intervento del consigliere Vantadori, che proponeva il ritiro delle mozioni, e subito prima che Nani ritirasse la mozione:

L'istituzione del registro delle unioni civili non era tra i punti del programma di Trezzano Oltre e la mozione presentata dal movimento 5 stelle è stata l'occasione per un confronto interno al movimento che, come sapete, si è costituito ed è composto da persone con esperienze e formazione molto diverse.
Abbiamo affrontato l'argomento partendo da posizioni anche molto distanti, così distanti che anche il solo uso di certe parole (come famiglia, matrimonio....) rischia di rappresentare una difficoltà per una discussione serena e rispettosa delle diverse sensibilità.
Devo anche sottolineare che, nel corso della discussione interna a Trezzano Oltre, sono stati manifestati dubbi e perplessità su possibili conseguenze di una futura parificazione delle unioni civili al matrimonio, in particolare in riferimento a temi delicati come quelli dell'adozione e dei diritti dei minori.
Questi sono aspetti sui quali riteniamo sia necessaria una riflessione più approfondita e come Trezzano Oltre ci impegneremo per un coinvolgimento dei cittadini in questo dibattito.
Ma quando siamo entrati nel merito della mozione in discussione questa sera, c'è stato un sostanziale accordo sul fatto che una significativa percentuale di cittadini vive in situazioni che non sono rappresentate dalla cosiddetta famiglia tradizionale e che sussiste una oggettiva necessità di tutelate i diritti di queste persone.
E' evidente che una sistemazione complessiva della materia va oltre le competenze del comune e che l' istituzione del registro delle unioni civili non può essere la soluzione definitiva, come dimostra l'esperienza dei comuni che l'hanno già adottato.
Siamo però convinti che la discussione in consiglio comunale e l'eventuale approvazione della mozione del movimento 5 stelle da parte del consiglio comunale di Trezzano sul Naviglio rappresenti un importante punto di partenza e un contributo alla sensibilizzazione e alla discussione di questi temi, oltre a rappresentare un importante provvedimento per consentire di certificare le situazioni di fatto, anche nell'ottica del riconoscimento dei diritti di accesso ai servizi comunali.
Per questi motivi sono contrario al ritiro delle mozioni e spero che si proceda alla discussione e alla votazione.

Per la cronaca, ecco il risultato della votazione:
IL CONSIGLIO COMUNALE Con n. 14 voti favorevoli, n.1 contrario ( Gervasoni) espressi in forma palese dai n. 15 consiglieri presenti; DELIBERA Il ritiro delle mozioni presentate dal Movimento 5 Stelle e dal Partito Democratico.
A questo link le due mozioni, la delibera e il verbale.

lunedì 8 dicembre 2014

Uscire dall'euro?


Le opinioni sulla effettiva possibilità di uscire dall'euro e sulle conseguenze che questa decisione avrebbe sul debito pubblico, sulla credibilità internazionale dell'Italia  e sulla nostra competitività sui mercati esteri sono le più diverse e vanno da uno scenario di disastro totale a quello di un nuovo boom economico. Cominciamo dalla competitività.

Tutti i sostenitori dell'uscita dall'euro concordano che immediatamente dopo l'uscita dall'euro potremmo svalutare la nostra moneta e recuperare competitività sui mercati dando lo slancio per far ripartire l'economia,”come è successo nel '92” (ultima svalutazione della lira; ho messo le virgolette perché qualche commentatore mette in dubbio che dopo il '92 ci sia stato un effettivo boom per la nostra economia).
Credo che l'analisi sia corretta e sono convinto che in breve tempo si avrebbe un effetto sull'economia italiana con un forte rilancio delle esportazioni e un incremento dell'occupazione.
Questo avverrebbe perché svalutando la moneta nazionale, le nostre merci risulterebbero più convenienti per un cliente estero che compra con una valuta “forte”, i turisti stranieri verrebbero più volentieri in Italia e gli italiani troverebbero meno conveniente andare all'estero. In pratica è come se abbassassimo il listino prezzi delle nostre merci e servizi sul mercato internazionale.
Sostanzialmente, uscire dall'euro vorrebbe dire ammettere il fallimento di un progetto che puntava a fare i modo che l'Italia diventasse un sistema economico competitivo grazie al miglioramento dei sistemi produttivi e distributivi (possibile che al supermercato troviamo i pomodori olandesi?) e non provvedesse periodicamente a recuperare competitività semplicemente svalutando la propria moneta.

Quello che forse non è chiaro a tutti è che, visto che il sistema produttivo/distributivo rimane quello che è, visto che le materie dovremo comprarle in valuta estera, il recupero di competitività sarà ottenuto grazie alla svalutazione dei salari dei lavoratori dipendenti.

domenica 7 dicembre 2014

Mafia Capitale


venerdì 5 dicembre 2014

Responsabilità politica

Ieri sera ho seguito Anno Uno e Francesco Storace ci ha presentato la solita serie di frasi fatte tipo: sono qua a metterci la faccia, volevo confrontarmi con i giovani.
Ma soprattutto la solita difesa dei politici di mestiere: non potevo immaginare, sono coinvolte persone che sicuramente dimostreranno la  loro estraneità, speriamo che la  giustizia  faccia in fretta, che identifichi le vere responsabilità.
Gli stessi concetti li abbiamo sentiti da Poletti e da altri politici coinvolti
Il solito pateracchio in cui tutti colpevoli, nessun colpevole. La solita confusione tra responsabilità giuridica e responsabilità politica.
La giustizia in Italia purtroppo ha i suoi tempi e  chissà quando potremo parlare di verità giudiziaria. Nel frattempo non ci si può sottrarre alla propria responsabilità politica. 
Politica intesa come occuparsi della propria città con un'interesse  prioritario rispetto a qualunque altro interesse.
Storace attacca l'incapacità della attuale amministrazione romana  di comprendere cosa stesse succedendo, facendo intendere che lui aveva già capito da tempo che  alcune delle persone coinvolte, stretti collaboratori del precedente sindaco Alemanno, non fossero proprio affidabili. Nonostante l' amicizia che lo lega ad Alemanno da trentanni, non aveva ritenuto di metterlo in guardia, perché lui non faceva parte della maggioranza ma era all'opposizione.
L'interesse della città e dei cittadini che si rappresentano passa in secondo piano rispetto ad orgoglio e interesse  della propria identità politica.